Dal 3 luglio

Dal 3 luglio

sinossi

Italia vs Brasile 3-2
La partita

Nel pomeriggio più caldo del secolo si incrociano i destini di un arbitro scampato all’Olocausto, un centravanti in attesa di rinascita, un capitano che ha fatto la rivoluzione, un fotoreporter senza padroni, un portiere considerato bollito, un centrocampista con le scarpe dipinte, un commissario tecnico con la pipa e un inviato che non è stato invitato.

Si trovano tutti ai Mondiali di Spagna nel momento in cui l’Italia incontra il Brasile.
È l’ultima partita prima della semifinale. Per arrivarci, ai sudamericani basta un punto.
Dalla loro hanno la bellezza, gli elogi e il pronostico. Oltre all’allegria. Per gli azzurri, invece, chiusi nel loro silenzio e in guerra contro il Mondo, è una sfida ai limiti dell’impossibile.
Il sole è ancora alto, lo stadio è pieno, l’epilogo sembra scritto.
A farlo sui giornali ci hanno già pensato Gianni Brera e Mario Vargas Llosa.
E l’intera sala stampa del Sarrià. Nessuno di loro può immaginare che quella sarà la più grande partita mai giocata su un campo da calcio.

Hanno tutti lo stesso sangue e nascondono segreti inconfessabili.
Per conoscerli, però, bisogna seguire dal principio i fili che li hanno condotti fino a quel 5 luglio del 1982 dentro lo stadio Sarriá di Barcellona. Sarà lì che si giocherà la partita.
Ma quella tra le due squadre non sarà la sola. Ciascuno di quegli uomini sta giocando una sua partita: contro le condizioni avverse, i propri limiti, il tempo rimasto.

Dal 3 luglio

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